In queste settimane mi sono dedicata alla preparazione dell’intervista al genio della matematica.
Ho deciso di concentrarmi sullo studio di Emmy Noether (1882 – 1935) una matematica tedesca di origini ebree la cui produzione scientifica riguarda l'algebra non commutativa, la teoria algebrica dei numeri e la formulazione del Teorema che porta il suo nome.
Emmy Noether, ancora oggi, è considerata come una delle donne più importanti di tutta la matematica e ricevette numerosi riconoscimenti. In particolare Albert Einstein, suo grande amico che nutrì per lei una profonda stima, poche settimane dopo la sua morte, si espresse così in un commento che venne pubblicato sul New York Times: «Nei giorni scorsi, è morta a 53 anni una grande matematica, la professoressa Emmy Noether, già appartenete all’Università di Gottinga, e negli ultimi due anni attiva al Bryn Mawr College. Nel giudizio dei più competenti matematici viventi, la signora Noether era il genio creativo più notevole emerso da quando è stata resa possibile l’educazione superiore per le donne. Nel campo dell’algebra, a cui hanno intensamente lavorato per secoli i più dotati matematici, ella ha scoperto metodi che si sono rivelati di enorme importanza per la crescita dell’attuale giovane generazione di matematici [...]».
Ho deciso di concentrarmi sullo studio di Emmy Noether (1882 – 1935) una matematica tedesca di origini ebree la cui produzione scientifica riguarda l'algebra non commutativa, la teoria algebrica dei numeri e la formulazione del Teorema che porta il suo nome.
Emmy Noether, ancora oggi, è considerata come una delle donne più importanti di tutta la matematica e ricevette numerosi riconoscimenti. In particolare Albert Einstein, suo grande amico che nutrì per lei una profonda stima, poche settimane dopo la sua morte, si espresse così in un commento che venne pubblicato sul New York Times: «Nei giorni scorsi, è morta a 53 anni una grande matematica, la professoressa Emmy Noether, già appartenete all’Università di Gottinga, e negli ultimi due anni attiva al Bryn Mawr College. Nel giudizio dei più competenti matematici viventi, la signora Noether era il genio creativo più notevole emerso da quando è stata resa possibile l’educazione superiore per le donne. Nel campo dell’algebra, a cui hanno intensamente lavorato per secoli i più dotati matematici, ella ha scoperto metodi che si sono rivelati di enorme importanza per la crescita dell’attuale giovane generazione di matematici [...]».
Queste parole danno l'idea del grande contributo da lei offerto alla scienza in un'epoca in cui era molto difficile per una donna scardinare sia i pregiudizi sociali che l’ignoranza dilagante e conseguire una formazione universitaria paragonabile a quella di un uomo.
La sua storia e le numerose difficoltà ad ottenere il meritato riconoscimento da parte dei colleghi, mi riporta alla mente la storia di tante altre donne di ieri e di oggi che, purtroppo, si trovarono e si trovano tutt'ora a dover subire numerosissime discriminazioni e a doversi scontrare quotidianamente con un "soffitto di cristallo", cioè con una barriera invisibile che impedisce il raggiungimento di posizioni apicali in molti ambiti d'azione. Questo soffitto è trasparente e permette di vedere ciò che sta oltre, ma non permette di andare oltre, di superarlo. Spesso questo soffitto è fatto di pregiudizi e stereotipi immotivati ed irragionevoli.
Emmy Noether svolse un ruolo decisivo nell’avvicinare le scienze al mondo femminile, nel confutare il pregiudizio secondo cui una donna non può produrre lavori scientifici originali.
Guardando alla storia dell'ultimo secolo, molte cose sono cambiate ed oggi il numero delle scienziate è in aumento, ma credo che sia importante conoscere e comprendere l'esperienza ed il contributo di coloro che hanno dedicato tutta la loro vita a lavorare per qualcosa che "andasse oltre" loro stesse.
Per ulteriori approfondimenti rispetto a questo tema consiglio il sito http://www.kila.it/ promosso dalla Commissione Regionale Pari Opportunità e dalla Consigliera di Parità della Regione Piemonte.
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