domenica 12 aprile 2009

Parola d'ordine: ... imparare facendo!



Riflettendo sul lavoro svolto con l’obiettivo di ricostruire il mio rapporto con la matematica, prendo coscienza del grande valore che per me ha avuto la metodologia didattica, fondata sull'esperienza, seguita dalla mia maestra della scuola primaria.
Grazie allo studio della psicologia, riconosco l’importanza che ogni insegnamento parta dal proprio “vissuto” personale e che l'allievo possa toccare con mano ogni cosa che a lui viene proposta. Quindi la psicologia e la mia esperienza mi dimostrano che solo partendo dall'esperienza l’insegnamento potrà essere efficace.
John Dewey proponeva un’idea di apprendimento che può essere riassunta nel concetto del “learning by doing”, cioè dell’imparare facendo.
Essendo spesso a contatto con bimbi di 5-9 anni, osservo che essi sviluppano le loro capacità matematiche a partire dall’uso inconsapevole di concetti matematici nelle situazioni quotidiane. Essi sviluppano le loro capacità quando fanno domande simili a queste:
Quante ce ne sono?
Quanti ne mancano?
Ce ne sono abbastanza?
Quanto è grande?
Da che parte devo andare?
È probabile che succeda?
Questo spazio virtuale e lo stimolo di documentare il mio percorso di riavvicinamento alla matematica, diventano un’occasione per pensare alla mia esperienza e guardarla con un occhio critico, così da trarne spunti di crescita personale e professionale.
Accompagno questo post con un'immagine che ritrae delle mani al lavoro e ricordo quanto diceva Maria Montessori individuando nell'occhio l'organo della vista e nelle mani l'organo dell'intelligenza.

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